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Page 15 - ... principi senza timore e senza adulazione; — si condanna finalmente quello de' poeti, col falso pretesto che dican favole; nulla riflettendosi che le ottime favole sono verità che più s'appressano al vero ideale o sia vero eterno di Dio, ond'è incomparabilmente più certo della verità degli storici, la quale somministrano sovente loro il capriccio, la necessità, la fortuna; ma il capitano, che finge, per cagion d'esemplo, Torquato Tasso nel suo Goffredo, è qual dee esser il capitano di...
Page 38 - Tieste e dell'empie straggi fatte da Medea di fratelli e figliuoli. Ma nel Purgatorio, dove si soffrono tormentosissime pene con inalterabile pazienza; nel Paradiso, ove si gode infinita gioia con una somma pace dell'animo, quanto in questa mansuetudine e pace di costumi umani non lo è, tanto, a que...
Page 43 - ... loro poemi. Ma quello che è più proprio della sublimità di Dante, egli fu la sorte di nascer grande ingegno nel tempo della spirante barbarie d'Italia. Perché gl'ingegni umani sono a guisa de' terreni, i quali, per lunghi secoli incolti, se finalmente una volta riduconsi alla coltura, danno sul bel principio frutti e nella perfezione e nella grandezza e nella copia maravigliosi; ma, stanchi di essere tuttavia più e più coltivati, gli danno pochi, sciapiti e piccioli.
Page 38 - Omero descrisse tante varie atroci forme di fierissime morti avvenute ne' combattimenti de' troiani co" greci, che rendono inimitabile la sua Iliade; ed entrambi di tanta atrocità risparsero le loro favole, che in questa nostra umanità fanno compassione, ed allora cagionavan piacere negli uditori, come oggi...
Page 43 - Che è la cagione perché nel finire de' tempi barbari provvennero un Dante nella sublime, un Petrarca nella dilicata poesia, un Boccaccio nella leggiadra e graziosa prosa: esempli tutti- e tre incomparabili, che si debbono in ogni conto seguire, ma non si possono a patto alcuno raggiungere. Ma de...
Page 4 - Providenza, si adopera per la giustizia del gener umano e richiama le nazioni a severità. Ma oggi il mondo o fluttua ed ondeggia tra le tempeste mosse a...
Page 36 - Babilonia, i latini da' barbari, i barbari da' latini non intendendosi, e per la vita selvaggia e sola menata nella crudel meditazione d'innestinguibili odii che si lasciarono lunga età in retaggio a' vegnenti, dovette tra gl'italiani ritornare la lingua muta, che noi dimostrammo delle prime nazioni gentili, con cui i loro autori, innanzi di truovarsi le lingue articolate, dovettero spiegarsi a guisa di mutoli per atti o corpi aventino...
Page 38 - Così Dante, fornito di poetici favellari, impiegò il colerico ingegno nella sua Comedia. Nel cui Inferno spiegò tutto il grande della sua fantasia in narrando ire implacabili, delle quali una e non più fu quella di Achille, ed in membrando quantità di spietatissimi tormenti, come appunto, nella nerezza di Grecia barbara, Omero descrisse tante varie atroci forme di fierissime morti avvenute ne' combattimenti de
Page 29 - Perché da quest'opera io mi sento avere vestito un nuovo uomo, e pruovo rintuzzati quegli stimoli di più lamentarmi della mia avversa fortuna, e di più inveire contro alla corrotta moda delle lettere, che mi ha fatto tale avversa fortuna, perché questa moda, questa fortuna mi hanno avvalorato ed assistito a lavorare quest'opera.
Page 34 - Ella, come spesso ho avvertito, soltanto con la sua mente si affaccia come per vederle in piazza o in teatro, non per riceverle dentro a dileguarvi la fantasia, disperdervi la memoria e rintuzzarvi lo ingegno. Il quale, senza contrasto, è...

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