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Pers en ses vers obscurs, mais serrés et pressans,

Affecta d'enfermer moins de mots que de sens (143).

Col mio lavoro ho avuto in mira di trattare unica mente alcune questioni relative a Persio, su cui mi parve di poter dire qualche cosa di nuovo; poichè mi è noto che ce ne sono pur delle altre, intorno alle quali tanto si affaticarono i critici nell'intento di trovare una soluzione soddisfacente. Così è avvenuto che non pochi abbiano messo in dubbio ch'egli sia nativo di Volterra e si siano provati a sostenere che la sua patria sia Luni; così ancora molti intesero di dimostrare ch' egli satireggi Nerone, contro l'opinione che di lui fa un poeta teorico. Ma quando buone ragioni combattono da una parte e dall'altra (che spesso è quanto dire quando nè l' una parte nè l'altra può addurre ragioni persuasive e convincenti) la questione rimane pur sempre insoluta ed ogni sforzo dei critici di necessità cade vano, per grande che sia loro valentia, in man canza di prove. Perciò io mi sono attenuto solo a discussioni che mi lasciassero campo di presentare qualche risultato certo. E credo di non essermi ingannato respingendo anzi tutto l'aneddoto attribuito a S. Girolamo con prove ricavate direttamente dai suoi scritti; nè d'altra parte mi pare d'essere stato nel falso affermando che Persio non è un cieco seguace dello stoicismo, inetto ad allontanarsi dalla morale a cui si volge, in ogni suo pronunciato. Se mi sia poi opposto al vero combattendo il Casaubonus in alcuni paralleli ch'egli istituisce fra le satire di Persio e quelle di Orazio, ciascuno vedrà facilmente di per sè, per ogni mia asserzione essendomi dato la cura di portare le prove

a cui mi appoggio, e non avendo seguito il costume di certuni, che pronunciano giudizi campati in aria, privi d'ogni buon fondamento. Venendo a discorrere la fama di Persio, non mi sono appagato di quanto si è detto fin qui, ma mi sono studiato di considerarla in rapporto ai tempi e agli uomini da cui deriva, per togliere opinioni inveterate e nocive a una retta estimazione. Questo lo scopo che mi sono proposto e che spero d' avere raggiunto.

ΝΟΤΕ

CAPITOLO 1.

1) A. Flacci Persii satyrarum liber unus. Cum analysi et doctissimis commentariis, partim nunc primum partim ex in tegro editis. Eilhardi Lubini Hanoviae. Typis Wachelianis 1503. p. 521. (2) Traité des chiffres ou secretes manieres d'escrire par Blaise de Vigenere Bourbonnois. A Paris chez Abel Angelier 1537. p. 128. Il luogo richiama alla inente un noto verso di Ovidio. (3) Specimen variae literaturae

quae in urbe Brixia eiusque ditione paulo post Typographiae incunabula florebat. A. Maria Quirini Brixiae. I. M. Rizzardi 1739, p. 125. (4) Dictionnaire Historique et Critique par M.Pierre Bayle. Tome Troisieme. Amsterdam 1740. p. 689 n. h.

(5) Lycée ou cours de littérature ancienne et moderne par I. F. Laharpe. Tome second. A Paris chez H. Agasse. An VII. p. 172. (6) Satire di A. Persio Flacco. Traduz. di V. Monti. Milano E. Sonzogno ed. 1888. p. 66.

(7) L. cit.

(8) D. Iunii Invenalis et A. Persii Flacci satirae interpretatione ac notis illustravit L. Prateus. Parisiis ex typographia Fred. Leonardi 1584. p. 12.

(9) Omnes quae exstant D. Hieronymi Stridoniensis lucubrationes per D. Erasmum Roter. digestae. Basileae 1565. T. 1. p. 145. (10) V. op. cit. D. Hieronymi

vita, nonchè Des. Erasmi Rot. opera omnia emendatiora et anctiora. Lugduni Batav. P. Vander 1706. v. IX. p. 2. p. 28.

(11) Vedi la vita di S. Girol. sopra cit., dove Erasmo parlando del sogno fa cenno ai dialoghi Antibarbari, in cui afferma d' avere scherzato trattando delle battiture del Santo.

(12) A. Persius Flaccus von Fr. Passow. Leipzig. G. Fleischer. 1809. p. 139. v. anche n. 67.

(13) Histoire abregèe de la litterature romaine par F. Schöll. Tome deuxième. A Paris chez Gide fils, 1815. P. 323.

(14) A. Persii Flacci satirae

VI. Recensuit commenta-
rioque perpetuo illustravit
G. L. König. Augustae Taur.
Ex typis I. Pombae. 1830.
P. 334.

(15) Storia univ. di C. Cantù.
Ediz. Pomba. Torino 1. 6.
c. 18. p. 441. V. inoltre
Storia della letter. lat. com-
pilata da C. Cantù. Firenze.
Fr. Lemonnier. 1864. p. 347.
(16) Sind die Satiren des Per-
sius ein Bild seiner Zeit ?
O. Kunzendorf. Reichenbach
in Schlesien. 1877. p. 9.
(17) De vi ac natura poësis
Persii satiricae, von D. Fr.

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de critique sur les poëtes latins de la decadence par D. Nisard. Paris. Libr. Hachette. 1888. p. 253, 257. (20) Sammlung gemeinverständlicher Vorträge herausgegeben von R. Virchow und Fr. von Holtzendorf. XIX Serie. Heft 445. Horaz, Persius, Juvenal, Von Neissner. Berlin. Carl Habel. p. 22. (21) V. Papa op. cit. p. 13. (22) Vita di V. Alfieri scritta

da esso. Ed. Sonzogno. Milano 1887. p. 174. (23) S. Hieronymi presb. ep. sel. Romae 1731. Ex typ. Petri Rosati et Ios. Iordani. (24) Ep. XVI, p. 25, op. cit. l. I. (25) S. II, v. 35, 36. (26) Ep. XVIII, p. 27. l. I. (27) S. IV, v. 24 e 25. (28) Ep. XL, p. 55, 1. I. (29) S. III, v. 34, 35. (30) V. 163.

(31) Ep. I, p. 108, 1. 11.

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