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(30) Historia Majori pag. 68. Edit. Paris. 1644., Celebratum est matrimonium inter Filium Regis Anglorum septen,,nem, & Filiam Regis Francorum triennem, auctoritate scilicet "Henrici Pisani, & Willielmi Papiensis Presbyterorum Cardinalium, & Sedis Apostolicae Legatorum, quarto nonas Novembris apud Burgum. . . . Rex Francorum, .... Rex Francorum, quia praepro

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» pere factum fuerat, indignatus est valde „.

(31) Guglielmo de Nangis apud Lucam Dacherium Tom.. III. Spicilegii pag. 10. tace i nomi de' Cardinali, che inter

vennero alla solenne Funzione; ma l'Autore del Chronicon San-. &i Petri Vivi apud eumdem Tom. II. Op. indic. pag. 485. rac-. conta, che, dessa fa celebrata in Parigi praesentibus duobus Cardinalibus, Ottone, videlicet, atque Henrico Pisano.

(32) Vid. Fastradi Abbatis Epistolam ad Omnibonum Episcop... Veronensem, & Guillelmum Neubrigensem Tom. XXI. Collect. Conciliorum col. 1155.

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(33) Apud Christianum Lupum Tom. X. opp. Cap. 6. pag. 5. Edit. Venetae:,, Aliquamdiu namque Regi, & aliis eum promovere volentibus reluctatus est. Sed electio Divina tantum „ praevaluit, ut suadente, & inducente, & instanter urgente venerabili viro Henrico Pisano, Presbytero Cardinali, & Se" dis Apostolicae Legato, desiderio Regis acquiesceret, & consiliis amicorum Lo stesso asserisce Giovanni di Sarisbery apud Baronium ad ann. 1162. num. 21.

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(34) Tom. cit. Collect. Concil. Append. S. num. 5. col. 1033. (35) Appendice ad Sigebertum apud Pistorium Op. cit. pag. 642. „ Regina Alienora apud Donnum Frontem filiam peperit, » quam Henricus Presbyter Cardinalis & Legatus Romanae Ecclesiae baptizavit & vocata est Alienora de nomine Matris suae,,. Il P. Michele Alford Tom. IV. Annal. Ecclesiast. Britannorum, Saxonum, & Anglorum ad ann. 1162. num.

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4. prova, che Eleonora battezzata da Arrigo fu figlia del Re d'Inghilterra, e non del Re di Francia, come ha pen-. S

Tom. II.

sato il Baronio seguitato dall' Oldoino, e da Mons. Doni d' Attichy.

(36) Vid. Dacherium Tom. II. Op. cit. pag. 578.

(37) Apud Martene, & Durand Tom. II. Veter Script., & Monum. num. 74. col. 705.

(38) Vid. Epistolam Alexandri apud eosdem Tom. cit. col.. 1011. (39) Vizeliacensis Monasterii Lib. IV. apud Dacherium Tom. eit. pag. 547, 549.

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(40) Apud eosdem Tom. indic. Epist. 85. col. 713. " De hoc vero, quod nobis pro (Henrico) Cardinali scripsisti, "petitioni tuae acquiescere non potuimus, cum ipse sicut vir discretus & prudens, & nobis devotissimus pro, magnis Ecclesiae negotiis, quae instant, necessarius nobis admodum, & opportunus existat, nec ejus absentiam possimus ullate"nus sustinere. 29.

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(41) Riportata da Davidde Wilkins Tom. I. Concil. Magnae Britanniae, & Hiberniaë pag. 446.

(42) Flores Historiae Sacri Collegii Card. Tom. 1. pag. 186. (43) Loco cit.

UGONE ETERIANO (1),

E LEONE

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Ran perdita risente la Storia Letteraria di Pisa dalla mancanza delle necessarie notizie, per illustrare la memoria di due suoi non meno benemeriti Cittadini, che insigni Letterati, Ugone Eteriano, e Leone di lui Fratello. Fiorirono questi nel secolo duodecimo: e lungi dalla Patria spesero i giorni migliori della lor vita nella Capitale del Greco Impero; la quale ebbe la sorte, è vero, di ammirare più d' appresso, che la Toscana nostra, i rari talenti, che questi grand' Uomini spiccar fecero in esercitare luminosi impieghi, ed in maneggiare pubblici affari, quello specialmente rilevantissimo della riunione delle due Chiese Orientale, e Occidentale; ma per questo la Grecia, invidiosa delle lor glorie, poco poco o niente consegnò alla Storia delle Gesta di questi due Latini Scrittori. Non è stato possibile rinvenire a qual Famiglia Pisana appartenessero, nè tampoco d'accertare il tempo della loro nascita e morte. Si portò Leone in Costantinopoli in qualità d'Interprete d' uno de' Legati, Ubaldo cioè Cardinale Vescovo d'Ostia, poi Lucio III., e di Giovanni Cardinale che Alessandro III. Sommo Pontefice spedì all' Imperatore Manuello Comneno (2); e siccome Ugone da quest' istessi Legati fu instantemente pregato a comporre l'Opera contro i Greci, come diremo a suo suo luogo (3),

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si deduce, che l'uno e l' altro erano in Costantinopoli circa l'anno 1170. Sono però nell' opinione, che l'Eteriano vi fosse molto tempo prima dell' epoca accennata . Sappiamo, che i Pisani l'anno 1173. mandarono Ambasciatori all' Imperatore Manuello Comneno il Console Alberto, il Giudice Burgundio, ed il Conte Marco (4), per mezzo dei quali Ugone inviò da Costantinopoli al Clero di Pisa l' Opera De Anima Corpore jam exuta, comporre la quale suo Fratello Leone, già Interprete dell' Imperator Manuello, gli servì gli servì d' ajuto (5); donde rilevasi, che Leone prima del 1173 era impiegato nella Corte Imperiale. Parimente nell' altr' Opera scritta contro i Greci, e ch' egli da Costantinopoli mandò ad Alessandro III. l'anno 1177. (6), spesso fa menzione del Fratello Leone, che gli prestava assistenza grande, da non poter proseguire l'Opera medesima senza di lui; e perciò bisogna dire, che Leone prolungò la sua dimora in tal Città oltre l' anno 1177. in compagnia del Fratello Ugone, che sappiamo esser ivi rimasto fino al 1181. (7). Se in seguito facessero ritorno a Pisa, o passassero ad abitare altrove, è affatto ignoto.

Dalla vasta erudizione, e profonda scienza, che Ugone possedeva delle materie Teologiche, e da' Libri sopra queste stesse stesse materie composti, deducesi, ch' egli consacrato fosse allo stato Ecclesiastico; e poichè ncil' Opera diretta al Clero di Pisa pare voglia significare, che prima d' andare a Costantinopoli era membro del Clero Pisano (8), in tal caso sarebbe stato Prete secolare niente si può affermare del tenore di vita professato dal Fratello

Leone.

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Dall' Opere, che ci rimangono, chiaramente apparisce, che questi due Fratelli vissero sempre in una mirabile unione di sentimenti e concordia d'affetti. Ambidue eruditi e dotti nelle Scienze sacre furono indefessamente applicati ad illustrare e difendere la Religione. Uno era d'incitamento all' altro nelle nobili imprese: uno somministrava all'altro mezzi ed ajuto per riuscirvi con egual decoro: reciproca era la stima, e corrispondenti sono gli elogj, che a vicenda si danno. Leone riconosce nel Fratello Ugone il suo maestro, e lo esalta sopra ogn' altro nel penetrare i sensi più oscuri ed intricati del Greco linguaggio (9): questi protesta d' essersi indotto a comporre l'Opera dello Stato dell' Anima spogliata del Corpo e ad istanza del Clero Pisano, e per l' esortazioni ed ajuto prestatogli dal Fratello Leone. Chiude poi il primo Libro sulla Processione dello Spirito Santo con queste parole: Perchè molt' altre difficoltà ed opposizioni

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vi restano da sciogliere e dilucidare; e perchè son pri,, vo dell'assistenza di mio Fratello Leone (per esser questi ,, in Asia in compagnia dell' Imperator Manuello), il quale, oltre l'assiduo ajuto, che mi presta d' amanuense, di continuo mi stimola ad ultimare l'Opera intrapresa; ed è come l'anima del mio pensare e sapere, attingendo io dal perspicace suo ingegno le cognizioni più penetranti e profonde, costretto sono a desistere,

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dendo riposo fino al suo ritorno (10). Quindi è, che tutto il merito d' Ugone, ed il pregio dell' Opere sue è in certo modo al Fratello comune; ma che però accresce ad Ugone medesimo gloria non indifferente, per essersi formato in Leone, anzichè un discepolo, un vero

maestro.

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