Osservazioni. L'irregolarità di questo verbo sta unicamente nel togliere i breve, ed e breve innanzi r, s, t. Quindi ferre corrisponde a legere; fers, fert, elc. a legis, legit, elc. L'e si leva anche all' imperativo, e dicesi fer per fere. Aufero, aufers, abstuli, ablatum, auferre, togliere. 3.o Edo, edis o es, edi, esum, edere o esse, mangiare. Indef. edere, esse. Imp. Sin. ede o edito, Pl. edite o editote. Part. Pres. edens, edentis. es, esto, >> estè, estote, edito, Questo verbo negli stessi luoghi di fero perde la e e l'i brevi. La conjugazione del passivo riesce tutta regolare; solo s' incontra estur per editur. Non ha che un'accidentale somiglianza con esse, essere. Est, egli mangia dicesi per ed-l. Sopra edo si conjughi il suo coniposto Comedo, comedis o comes, comedi, comesum, comedere, mangiare. Troviamo esempi di comestus per comesus da non imitare. I tempi della seconda serie, volui, voluerim, volueram, voluissem, voluero sono compiutamente regolari. Osservazioni. Questo verbo lascia la vocale della terminazione ne luoghi stessi di fero. Il soggiuntivo presente finisce in im come quello di esse; velim, velis, etc. come sim, sis, elc. Non ha nè il supino, nè le forme che ne derivano. Vis sta invece di rois, come dominis per dominois. Volo ha due composti che conjugansi con le stesse norme. Nolo, nonvis, nolui, nolle, non volere. Malo, mavis, malui, malle, amar meglio. Nolo è contratto di non-volo, o piuttosto di nevolo. Malo procede da magis o mage-volo, voglio piuttosto. Le prime persone del futuro, nolam e malam, pajonci inusitate. 5.0 Eo, is, ivi, itum, ire, andare. Osservazioni. Il radicale di questo verbo è i breve, come mostra il supino itum. Ma l'i cangiasi in e innanzi alle vocali: eo, eunt, eam, euntis: la sola eccezione si è il nominativo iens. L'indefinito ire e il passato ivi piglian norma da audire, audivi, e aggiungono questo verbo alla quarta conjugazione: soltanto l'imperfetto ibam si parte da audiebam per la contrazione di ie in i lunga, oltrechè il futuro termina in bo invece di am. I composti di eo per lo più hanno il perfetto in ii piuttosto che in ivi. I principali sono: abeo, redeo, abis, abivi o abii, abitum, abire ; andarsene. LINE prodeo, prodis, prodivi o prodii, proditum, prodire; 'avanzarsi. pereo, peris, perii, peritum, adeo, adis, adivi o adii, aditum, itum, perire; perire. transeo, prætereo, transis, ivi o is, ivi o ire; preterire, od omettere. entrare in. I quattro ultimi sono transitivi, e perciò possono usarsi nella voce passiva. Il seguente, pur transitivo, va regolare e si conjuga tutto su audio. ambio, ambis, ambivi o ambii, ambitum, ambire; andare intorno. 6.° Queo, quivi Questi due verbi si conjugano come eo; non diamo per ciò se non le prime persone della più parte dei tempi. Osservazioni. I Participii quiens, queuntis, e nequiens, nequeuntis non vedi ne' classici. Le forme del passivo, quitur, queatur, quitus est, nequitur sono arcaismi. Il maggior uso di quire sta nelle frasi negative, e la parte più adoperata si è il presente queo, queam, etc. Nequeo apparisce più spesso in tutte le forme. 7.0 Fio, fis, factus sum, fieri; divenire, esser fatto. Si conjuga attivamente nei tempi della prima serie, passivamente in que' della seconda: ma sì negli uni che negli altri serba il medesimo senso, e fa da passivo al verbo facere, fare, il quale non ha altra forma a ciò. Fieri è la sola forma della prima serie, a cui si attribuisca significazione passiva. Fimus, fitis e tutto l'imperativo sono pochissimo usati. Fio appartenente alla stessa radice di fui, significa non solo divenire ed essere fatto, ma anche, avvenire. In questo ultimo senso suolsi adoperare nell' indefinito e nel participio del futuro; fore, futurum esse, futurus. Quanto a faciendus, esprime sempre un' obbligazione, e non un semplice futuro. Diconsi difettivi que' verbi, che mancano di una parte delle loro forme. |