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sero un più acconcio luogo, e proprio il tratto della memoria, che concerné la condizione patologica della malattia, per indurla dall'istologia e dalla fisiologia della membrana che n'è sede. Avrei amato che i fatti clinici fossero più rilevanti, più copiosi, e ci presentassero il morbo nelle più spiccate sue vicende e conseguenze; avrei amato che, di mezzo l'estesa bene scelta e opportunamente usata erudizione, più spiccassero osservazioni ed esperienze sue proprie. Forse che eziandio questi pregi splenderanno, insieme agli altri, nella memoria intiera; della quale il riassunto ci fa desiderare la pubblicazione.

Spiacque, nè credo a torto, il nome nuovo di ottalmis granular-virulenta sostituito agli altri numerosissimi, con cui fu segnata la malattia. Ma chi vorrebbe sottilizzare sui nomi ?

Del resto se l'opuscolo del Bianchetti non ispetta al novero di quelle opere che giovano la scienza, ne'suoi progressi, per invenzioni o innovazioni, spetta a quelle, che la giovano, presentandone lo stato attuale in bella coordinazione, con tutte le più rilevanti questioni correlative, valutate ed anche sciolte in qualche guisa, se non tutte secondo il generale consentimento, almeno alcune. Ce n'ha dunque alcune disputabili ancora, le quali riescono punti di partenza per nuove indagini, che possono trarre a migliori risultanze, e a verace progresso. È codesto uno tra' grandi vantaggi di siffatte opere; oltre a quello, non meno valutabile, di presentare a quelli che s'iniziano nell'arte un corpo di dottrine, sopra tale subbietto, chiare, bene legate e facilmente suscettibili di pratica applicazione.

Per tali ragioni n'è vero e sentito compiacimento il poter proferire soddisfacente il nostro giudizio.

Si notificano gli argomenti delle letture dell'Istituto lombardo nell' adunanza del 23 febbrajo 1865, comunicati da quel Corpo scientifico.

FRISIANI.

Perturbazioni magnetiche generate da cor

renti elettriche locali.

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CANTONI. Alcune idee su le reciproche azioni delle correnti elettriche e delle magneti, e sulle correnti d' induzione.

FERRARI ERCOLE. Intorno all'allevamento dei bachi da

şeta sui rami dei gelsi, e di una nuova forma di tavola proposta a ciò.

I

LETTURA II.

SOPRA IL FILOCOPO DI GIOVANNI BOCCACCIO

DEL

S. C. BARTOLOMEO SORIO P. D. 0.

La introduzione particolare di questo romanzo storico.

Lungamente ho dovuto studiare l'esame critico di que

sta scrittura del Boccaccio, e quanto più dentro la penetrai, tanto meglio conobbi non esserne conosciuto il gran merito nella parte scientifica della ragione storica e della ragione geografica. Ed anche nella ragione rettorica pare a me che la condotta ed il legamento delle parti non si potesse aver conosciuto, se nemmeno fu indovinato fin qui che volesse aver ragionato il Certaldese con questa scrittura. Come al Petrarca nocque la troppo esclusiva celebrità del suo Canzoniere, così nocque al Boccaccio la troppo esclusiva celebrità del suo Cento-novelle, il Decamerone. Non si credette il Boccaccio gareggiar col Boccaccio nelle altre scritture colla sua principale, il Decamerone, ed il Petrarca non si credette gareggiar col Petrarca nelle altre scritture colle sue rime del Canzoniere. Eppure si il Petrarca è di merito insigne, e si anSerie III, T. X.

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cora il Boccaccio nelle altre loro scritture, oltre il Decamerone ed il Canzoniere. Si cominciò a divulgare oggidi ed a far riconoscere del Petrarca il suo merito nelle altre scritture; anche del Boccaccio fu il merito riconosciuto in alcune sue opere minori; ma il suo Filocopo non fu ancor conosciuto, ed appena si tollera per sua vera scrittura e genuina. È l'opera sua prima, ma non è cosi giovanile il lavoro, che non faccia scorgere il dotto scrittore, ed il grande autore italiano del Cento-novelle e del Laberinto.

Nell' altra mia lettura sopra il Filocopo di Giovanni Boccaccio v' bo mostrato il fine e lo scopo, che ebbe l' autore di compilare questa opera; e fu di esortare la corte Angioina al dovere di feudataria pontificia col levarsi alla difesa del Papa, ridottosi ad abbandonare Roma, e a dinorare fuori di Roma, in Avignone, per le continue congiure de' suoi nemici ed interni ed esterni. A penetrare questo intendimento politico del Boccaccio dovetti carpire molti secreti, diciferando parecchie arcane allusioni alla storia della casa di Angiò, sostituita dal Papa alla famiglia di Federico II nel feudo papale e sul trono di Napoli. La verità, ch'era oscura ed intelligibile, parve poi manifesta nella sola introduzione generale dell' opera (Lib. I, da n.o 1 a 20).

Nella presente lettura intendo di volervi diciferare la introduzione particolare di questa scrittura, il cui tema all'autore fu dato da Maria di Sicilia, figlia del re Roberto; ed il tema è questo: Il valoroso giovane Florio, figlio di Felice, grandissimo re di Spagna; recitando l'autore di questo romanzo storico i suoi casi amorosi con amorose parole, e volgarmente narrando l'inamoramento, gli accidenti, ed il riuscimento felice del giovane Florio e di Biancofiore.

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