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Iscrizione composta dal cardinale Girolamo D'Andrea vescovo di Sabína.

Niuno ignora l'insigne magistero dell'eminentis

simo signor cardinale D'Andrea nell'epigrafia latina. Eccone un nuovo saggio, di cui tanto più volentieri orniamo le nostre carte, quanto che l'esinio porporato vi celebra non solo l'adorato e grande nostro pontefice e re PIO IX, ma si tali recenti fatti della Chiesa romana, che hanno empiuto della loro gloriosa celebrità tutto il mondo cristiano.

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PIO. NONO. PONTIFICI. MAXIMO

ADSERTORI PIETATIS LOCVPLETATORI ORBIS. CATHOLICI

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ADSTANTIBVS. PATRIBVS. CARDD. ET. EPISCOPIS P M. CCLXX SEX. ET. VIGINTI. HIEROMARTYRES. INVICTOS

PRO. FIDE . CHRISTI IN. IMPERIO IAPONIAE

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IN. COELITVM SANCTORVM. ALBVM. RETVLIT
ITEMQVE. ANTISTITES EX. TOTO. TERRARVM ORBE

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BASILICAM. OSTIENSEM. REFERENTE. AB. EXCIDIO. RECONDITAM. DONAVIT EOSQVE. VNA. CVM. SACRO. PATRVM. PVRPVRATORVM. SENATV HODIENO. DIE. IN. CALCHIDICO. MAGNO . BIBLIOTH VATICANAE

AD AGAPEN RECEPIT

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HIERONYMVS. DE. ANDREA. S. R. E. CARD. EPISCOPVS. SABINORVM

SVO. ET FRATRVM NOMINE VVLTV. IPSO. GESTIENTIVM

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EX. ANIMO. PLAVDIT ET. GRATVLATVR

DEVMQVE. AETERNVM. PROVIDENTISSIMVM ADPRECATVR
VT. PONTIFEX. PIENTISSIMVS

SERVS. IN. COELVM. REDEAT

DIVQVE. INTERSIT. POPVLO. CHRISTIANO
QVO. VAFERRIMIS BELIGIONIS HOSTIBVS

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Sopra alcune fallacie che circondano la diagnosi delle febbri perniciose. Avvertimenti del prof. C. Maggiorani al suo figlio Antonio dottore in medicina.

Fra

ra le molte difficoltà seminate nell'esercizio dell'arte nostra non è certo la più lieve quella che incontrasi nel riconoscere in tempo utile l' indole perniciosa di una febbre. Ciò è si vero, che per tal genere di mali perdesi ogni anno qualche individuo, quantunque il curante non potrebbe sempre accusarsi di grave incuria, o di crassa ignoranza. E avviene anzi che medici non oscuri rimangan talora dubbiosi, o sian fra loro discordi nello stabilire questa rea natura della malattia, e intanto essa trascorra rapidamente a quel termine in cui il rimedio non ha più potenza a vincerla. Che se in molte altre infermità innanzi di maturare il giudizio è lecito al medico il raccogliersi, il ripeter l'esame, lo sperimentare anche il criterio di quel che giova, e di quel che nuoce, nella febbre di cui ti parlo l'occasione è così fugace e precipitosa, che poche ore d' indugio decidono spesso della sorte dell' infermo. Nemmen vorrei che tu appartenessi a quella schiera di medici che, in tempi e luoghi sospetti, temendo di trascurare il febbrifugo, ove è indicato, lo amministrano a piene mani in tutte le malattie febbrili che loro si paran dinanzi, qualunque ne sia la natura. Imperoc

chè se la chinina è farmaco sì potente da redimere oggi da ogni pericolo quel che senza esso sarebbe domani un cadavere, non è da credere che possa riuscire innocuo, ove apprestisi in condizioni che non lo esigano affatto, e che anzi lo escludano. In fatti se deplorasi a quando a quando qualche caso di morte per omesso, o troppo tardi amministrato antipiretico, non mancano vittime per essersene serviti ove signoreggiava la flogosi, o prevaleva l' indole nervosa. A munirti pertanto contro le fallacie che circondano la pronta diagnosi del genio pernicioso, ho disposto di indirizzarti i seguenti Avvertimenti. Le regole che vi son contenute ti saranno state già suggerite dai tuoi maestri, e avrai potuto raccoglierle dalla lettura dei nostri grandi scrittori; nondimeno ho fiducia che il sigillo della esperienza paterna, e la solennità di un insegnamento communicato per via della stampa, serviranno a fartele meglio custodir nella mente, sicchè non abbia mai a provare il rincrescimento di veder triste esito in tal malattia, a cui debellare possediamo il più portentoso fra tutti i rimedi.

Finchè la febbre procede regolarmente, e le sue accessioni composte de' soliti stadi sono intervallate da nette apiressie, é la gravezza loro va aumentando per gradi, e si collega alla manifestazione di un fenomeno cospicuo, la diagnosi non è malagevole a chicchesia; ma le difficoltà sorgono allorchè il tipo della febbre sia irregolare, indistinto, quando i parosismi manchino di alcuno de' soliti stadi, o subentri l'uno pria che l'altro sia termi

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nato o la malattia assuma andamento continuo, o sia complicata ad altre condizioni morbose che distraggano la mente del curante dallo studio del male che più da vicino minaccia la vita, o la febbre vestasi il giorno di un' indole di benignità e spieghi a notte inoltrata la sua malizia all' insa puta del medico in questi casi senza perizia e solerzia dell'artefice la ricognizioue sollecita dell' indole perniciosa può andar fallita, e perdersi l'infermo. Io comincio dall' impegnare la tua attenzione sull' ultimo caso; su quello cioè in cui le esacerbazioni pericolose occorrono nel fondo della notte. O che l'infermo non sia vigilato colla debita diligenza, o che le sue smanie notturne vengano erroneamente attribuite alla intensità dei calori allora regnanti, o che in fine le aberrazioni della mente manifestate dall' infermo spieghinsi come un suo costume di divagare con molta facilità nelle ore della notte: certo gli è che in ognuno di questi casi i risalimenti caratteristici della febbre possono decorrere insciente il medico, e il male procedere a termine irreparabile, ove egli non ponga ogni cura per informarsi dello stato dell'infermo durante la notte.

Come in ogni esame di ammalati, così pure ove trattisi di accertare la perversa natura di una febbre d'accesso, il medico dee andare in cerca delle cause che possono averla cagionata. Non è sempre la intensità del miasma palustre che determina la febbre mali moris: nel centro della nostra Roma il molle cittadino che non ha mai visitato la campagna può andar soggetto alla perniciosa, ove concorrano cause potenti a suscitarla. Così pure non

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