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Fra tutte le sostanze che costituiscono ordinariamente le terre aratorie, il terriccio è capace di assorbire e ritenere la maggior quantità di acqua, e circa il doppio del suo peso. La sola magnesia lo supera, che ne assorbe fino a 456 p. 100.

Da quest' ultima proprietà che hanno le terre di assorbire e ritener l'acqua ne deriva quella di assorbir l'ossigeno e di aerearsi. L'ossigeno soprattutto è disciolto dall' acqua che bagna il terreno; e mentre una porzione di questo gas entra in combinazione chimica col terriccio e col ferro, un' altra resta meccanicamente aderente alle particelle terrose, dalle quali si sprigiona sia col riscaldamento, sia colla compressione. È chiaro del resto che le sostanze del terreno, le quali ritengono una maggior quantità di acqua, assorbono maggior dose

di ossigeno.

Oltre a ciò la temperatura del suolo merita speciale attenzione. Dipende la medesima non solo dalla natura diversa della sua superficie, dalla sua chimica composizione, dall'angolo d'incidenza dei raggi solari, ma anzitutto dal grado di umidità che conserva. È positivo che le terre scure concepiscono più calor delle chiare, e che si eleva più la temperatura di quelle composte di sabbia silicea o calcarea, che delle altre costituite da sostanze diverse e meno pesanti di questa. È chiaro altresì, che l'angolo formato dai raggi solari che cadono sulla superficie del terreno quanto più si avvicina ai 90°., tanto più il terreno si scalda. Si mantiene poi sempre più bassa la temperatura nelle terre inumidite ed incapaci di scolo, e perchè l'acqua ne ritarda colla sua presenza il riscaldamento, e perchè per effetto dell' evaporazione ne viene costantemente sottratto il calore.

CAPITOLO V.

PRODUZIONI SPONTANEE.

Nè si dee passar sotto silenzio, che dalle produzioni spontanee di un fondo si possa trarre argomento a giudicar delle buone o cattive qualità del medesimo. Dall' abbondanza e dal vigore delle varie specie di erbe, di alberi e di arbusti che lo rivestono, se ne può in molti casi antivedere la maggiore o minore attitudine a tale o tal altro genere di produzione. Questo mezzo, che facilmente si presenta all' osservazione, servirà poi sempre, più di

altri segni empirici, a convalidare il giudizio nato dalla analisi chimica e dall' esame delle proprietá fisiche di un terreno. L'esistenza e la copia delle più comuni piante spontanee costituisce un sicuro indizio della sua forza produttrice; oltre a ciò ne avverte del grado di umidità naturale, e della prevalenza dei suoi stessi elementi. Donde molto a proposito Filippo Re non cessava d' inculcare: «< Parmi che questo mezzo di esplorare la natura di un suolo possa meritare molto maggiore riflessione di quella se le sia apportata sin ora. Sempre più mi confermo nell' opinione, che per mezzo della Cognizione delle erbe, che vegetano spontanee con molto vigore ed in gran copia in un terreno, potrebbero aversi sicure norme per sapere qual pianta più convenga coltivarvi.

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Si veggono spontanee fra di noi e preferiscono i terreni ove predomina l'argilla: la Tossillaggine, la Piantaggine, la Cicoria, la Ficaria, la Saponaria, il Narciso, l'Iride, il Loto, l'Ebbio, il Salcio, il Pioppo. Nei terreni calcarei si osservano in copia: il Rosolaccio, la Brunella, il Cardo, la Salvia, la Verbena, la Scabiosa, la Querciuola, il Tremolino, il Ginepro, il Frassino. Nei terreni sabbiosi o silicei si rinvengono più facilmente: la Guadarella, l'Acetosa, la Sassifragia, l' Eliotropio, il Dianto, il Sedo, il Serpollo, l'Artemisia, la Filaggine, la Ginestra, il Pistacchio, il Pino. Sono indizio delle migliori terre le leguminose in copia e le buone gramigne; mentre delle peggiori, fredde soprattutto e acquitrinose, i Ranuncoli, gli Equiseti, le Carici, i Giunchi ec. (Continuerà)

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QVOD OMNI. EX PARTE IVCVNDISSIMVM TVIS Q IN OPTATIS ERAT AD· ORNAMENTVM VIDELICET ECCLESIAE CHRISTI DEI CVIVS VICES VBIQ · TERRARVM OPTIME· GERIS NOS SODALES

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BARNABITAE

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OMNIGENA QVA

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POTVIMVS OPE TEMPLVM N CAROLIANVM · · IAM INDE AB ANNO M.DC-XI INCREDIBILI

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N CONSTANTINI E PRIMORIBVS PALAMOLLIANIS DE BEATI PETRI SEDE MVLTIMODIS BENE

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STVDIO.

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ILLAC · INAVRATIS · ORNAMENTIS · ADEO · ARTE VALIDA COMITIS VIRGINII · VESPINIANI (1) ARCHITECTI DEDVCTIS VT QVAE INDECORA EMENDATA QVAE DIGNA CONFIRMATA EXHIBEANTVR

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QVAE. DEINDE AB AETATE REMOTA. QVATVOR ARCVVM LATERIBVS THOLO SVBIECTORVM

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(1) Cf. Memorie intorno alla chiesa de' SS. Biagio e Carlo a' Catinari in Roma. Tip. di B. Morini 1861.

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