Opere di Pietro Giordani: Scritti editi e postumi di Pietro Giordani, pubblicati da Antonio GussalliBorroni e Scotti, 1857 |
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... bella natura , e abilissimi tanto nel saperla ve- dere come nel poterla esprimere : così il perfetto e ottimo scrittore d ' Italia sarà quegli che figurerà ne ' bei modi greci il buono e vero naturale italiano della lingua de ' trecen ...
... bella natura , e abilissimi tanto nel saperla ve- dere come nel poterla esprimere : così il perfetto e ottimo scrittore d ' Italia sarà quegli che figurerà ne ' bei modi greci il buono e vero naturale italiano della lingua de ' trecen ...
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... bella fatica . Sai che Cicerone v'impiegò la gioventù , e si formò quel- l'eloquentissimo ed elegantissimo , traducendo Platone , Eschine , Demostene . Ma è lavoro da giovane , se vuol farsi utilmente . Il povero Alfieri molto ...
... bella fatica . Sai che Cicerone v'impiegò la gioventù , e si formò quel- l'eloquentissimo ed elegantissimo , traducendo Platone , Eschine , Demostene . Ma è lavoro da giovane , se vuol farsi utilmente . Il povero Alfieri molto ...
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... bella latinità ; e per la molta e scelta erudizione antica ; e per impararvi molte buone re- gole da comporre belle iscrizioni Italiane . Pochissimi tra i latini , come Cesare , Celso , i giurecon- sulti si tennero scrivendo alla ...
... bella latinità ; e per la molta e scelta erudizione antica ; e per impararvi molte buone re- gole da comporre belle iscrizioni Italiane . Pochissimi tra i latini , come Cesare , Celso , i giurecon- sulti si tennero scrivendo alla ...
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... i vicini rispondere : aperta senza insegna ? stanze di lettura . teria . Giord . Opere . IV . - - - - Le Trapassi il discorso a più bella ma- 4 Lieta considerazione mi sorge nell'animo per quello che ag- giugneste DISCORSO QUARTO 49.
... i vicini rispondere : aperta senza insegna ? stanze di lettura . teria . Giord . Opere . IV . - - - - Le Trapassi il discorso a più bella ma- 4 Lieta considerazione mi sorge nell'animo per quello che ag- giugneste DISCORSO QUARTO 49.
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... bella e nuova occasione dove si di- mostri la concordia , e la prudenza della nostra compagnia . Studierò di spacciarmi colla possibile brevità . Voi darete . attenzione degna , non dico alle sincere parole d'un com- pagno , ma al ...
... bella e nuova occasione dove si di- mostri la concordia , e la prudenza della nostra compagnia . Studierò di spacciarmi colla possibile brevità . Voi darete . attenzione degna , non dico alle sincere parole d'un com- pagno , ma al ...
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Common terms and phrases
abbia alcuni amici amore animo antichi arti assai avesse avrebbe basta bella bene bisogna buon carcere caro caso cercare certo chè colla colori colpa comune conoscere Conte credere cuore dato debba degno desiderio dico dire disprezzo domanda dono esempio fama fare fece fortuna forza Giordani giorni giudicare giusta giustizia governo gran greci ingegno iniquità Italia Italiani lasciò latino leggere lettera lettere libero lingua lode lungamente maggior male manca mandare mano materia mente mezzo Milano misera mondo morte natura necessario niuno nobile nome nulla nuovo odio onore opere opinioni paese pare parlare Parma parole pensare pensieri persone piacere Pietro pochi poco poeta Polizia popolo porta possa potenza poteva povero principe propria publico ragione sapere sarà sarebbe Sartorio scrittore scrivere secolo sento signor sperare stampa stile studi troppo trovato umana uomo utile vedere venire vero verso vivere voglia volte voluto vuole
Popular passages
Page 129 - Nil habet infelix paupertas durius in se quam quod ridiculos homines facit. "Exeat...
Page 121 - A che pugna in quei campi L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Page 157 - Eleggerò. L'acerbo vero, i ciechi Destini investigar delle mortali E dell'eterne cose; a che prodotta, A che d'affanni e di miserie carca L'umana stirpe; a quale ultimo intento Lei spinga il fato e la natura; a cui Tanto nostro dolor diletti o giovi: Con quali ordini e leggi a che si volva Questo arcano universo ; il qual di lode Colmano i saggi, io d'ammirar son pago.
Page 121 - Un fluttuar di fanti e di cavalli, E fumo e polve, e luccicar di spade Come tra nebbia lampi.
Page 95 - ... contrasti di lei colle ombre: così non bastano allo scrivere i fini colori delle parole elette; come in Italia lungamente fu creduto da molti, che le vanità chiamavano letteratura...
Page 95 - ... il subbietto e differenti i mezzi. Come dunque la pittura non è solamente nel disegnare o solamente nel colorire, ma in queste due cose congiunte, poiché a rappresentare i visibili oggetti si vogliono contraffare ne' loro contorni e negli effetti della luce e ne...
Page 120 - Chi ti discinse il brando? Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Page 99 - Tutto è de' forti; e ritenendo le armi dopo la guerra, forzò le misere greggie de' popoli che agli oziosi piaceri di lei come bruti faticassero. Contro la impazienza, che le inique vessazioni irritavano, si afforzò nelle ròcche sui monti: combattè le nascenti libertà; dalle quali fu più volte battuta e frenata . Tardj fu e suo malgrado condotta a partecipare la civiltà de' popoli industriosi , a vergognarsi della sua grossa e fiera ignoranza.
Page 96 - ... immaginazione, cioè la verità. E in fatti, chi ben guarda, vedrà i vizj della vita essere altrettante falsità: vedrà falso il superbo, che si tiene da più che non è ; lontano dal vero il pusillanime, che si pregia meno del proprio valore : vedrà falso il temerario, che o non conosce il pericolo, o crede a superarlo sufficienti le sue forze, le quali non sono da tanto; falso il timido, che vede il pericolo dove non è, o non sente che a vincerlo bain con lei IX sterebbero le sue posse.
Page 233 - ... i vizi trionfanti, non mancò di riverenza alle virtù sfortunate; sempre amò e desiderò che il vero, il buono, l'utile, il coraggio, la scienza, la prosperità, la gloria fossero patrimonio di nostra madre Italia.