Opere poetiche con prefazione di GoetheFedrico Fromann, 1827 |
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ADELCHI alcuno alfin allor amico AMRI anco Anfrido ANSBERGA ANTONIETTA ARVINO Astolfo auch battaglia Battifredo brama brando campo Carlo Carmagnola certo ch'io chè Chiuse cielo COMMISSARIO condottier consiglio CONTE CONTE DI CARMAGNOLA costui daß DESIDERIO Dichter DOGE dolor Duca duca di Verona duchi Ebben ERMENGARDA ERVIGO fidi FORTEBRACCIO Franchi fuggir Gerberga gioja giorno giuro gloria GONZAGA Grafen grido große guardo guerra guerrier GUNTIGI ILDECHI labbro Longobardi lungo Maclodio MALATESTI Manzoni MARINO MATILDE mortal muß nemico nome nulla onor pace padre parea parola Pavia pensa pensier PERGOLA FIGLIO periglio pietà Pipino posso potea prego pria prigioni prodi puote quei regno RUTLANDO sangue schon serba seyn ſich ſie Signor sind soldati sposo superbo SVARTO sventura terra TEUDI TORELLO tosto tradimento traditor tragedia Val di Susa vedi veggio Venezia VERMONDO vincitor vinto vittoria voglio wohl
Popular passages
Page 285 - Perché, baciando i pargoli, La schiava ancor sospira ? E il sen che nutre i liberi Invidiando mira? , Non sa che al regno i miseri Seco il Signor solleva? Che a tutti i figli d'Eva Nel suo dolor pensò...
Page 214 - Te dalla rea progenie degli oppressor discesa, cui fu prodezza il numero, cui fu ragion l'offesa, e dritto il sangue, e gloria il non aver pietà...
Page 65 - Stolto anch'esso! Beata fu mai Gente alcuna per sangue ed oltraggio? Solo al vinto non toccano i guai; Torna in pianto dell'empio il gioir. Ben talor nel superbo viaggio Non l'abbatte l'eterna vendetta ; Ma lo segna; ma veglia ed aspetta; Ma lo coglie all'estremo sospir.
Page 281 - Sia frugal del ricco il pasto ; Ogni mensa abbia i suoi doni; E il tesor negato al fasto Di superbe imbandigioni, Scorra amico all'umil tetto , Faccia il desco poveretto Più ridente oggi apparir. Lunge il grido e la tempesta De...
Page 209 - Qui presso a te: son così stanca! Io voglio Star presso a te; voglio occultar nel tuo Grembo la faccia, e piangere: con teco Piangere io posso! Ah non partir! prometti Di non fuggir da me, fin ch'io mi levi Inebbriata del mio pianto.
Page 292 - La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il triste esiglio: due volte nella polvere due volte sull'altar. Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor.
Page 292 - Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar.
Page 293 - Segno d, immensa invidia, E di pietà profonda, D, inestinguibil odio, E d, indomato amor. Come sul capo al naufrago L, onda s' avvolve e pesa, L, onda su cui del misero Alta pur dianzi e tesa Scorrea la vista a scernere Prode remote invan ; Tal su quell...
Page 243 - Godi che re non sei, godi che chiusa all'oprar t'è ogni via: loco a gentile, ad innocente opra non v'è: non resta che far torto, o patirlo. Una feroce forza il mondo possiede, e fa nomarsi dritto: la man degli avi insanguinata seminò l'ingiustizia; i padri l'hanno coltivata col sangue; e ornai la terra altra messe non da.
Page 253 - Dov'è spento il pudor; dove sagace Usura è fatto il beneficio, e brutta Lussuria amor; dove sol reo si stima Chi non compie il delitto; ove il delitto Turpe non è, se fortunato; dove 130 Sempre in alto i ribaldi, ei buoni in fondo.